Questo è un periodo di grandi traguardi per la Distilleria Romano Levi, ne parliamo con Lucio Scaratti alla guida della storica distilleria nel cuore delle Langhe
“Lo sviluppo della notorietà della Distilleria, con l’ultimo alambicco a fuoco diretto, in Italia e in oltre 20 paesi nel mondo, associato ad un’immagine di alta qualità, sono i traguardi più immediati e tangibili che mia figlia Elisa ed io abbiamo costantemente perseguito. Ma ancor più significativo è il risultato intangibile di aver conservato e continuato a diffondere nel mondo un pezzetto di storia delle Langhe e del patrimonio artistico di Romano. I suoi disegni, le sue etichette, sono molto più di semplici esercizi grafici. Sono la storia stessa del mondo langarolo, una fotografia della storia di questa gente”.
Ottantesimo fiammifero
“Il 26 ottobre accenderemo per l’ottantesima volta lo storico alambicco a fuoco diretto, ultimo rimasto in Europa. È una tradizione che iniziò nel 1945 dopo la morte di Teresina Balbo, madre di Romano e Lidia Levi e che rappresenta la ripresa della distillazione dopo la vendemmia e l’arrivo delle vinacce. Per l’occasione il cortile della Distilleria diventa “paese” e tutta la popolazione di Neive e dintorni è invitata alla piccola cerimonia dell’accensione con assaggi di vino e prodotti del territorio. È una cerimonia semplice e molto “langarola” ma nell’occasione si torna a respirare l’aria storica della distilleria.”
Cento anni della distilleria
“La Distilleria fu fondata nel 1925 da Serafino Levi, padre di Romano e Lidia, che morì giovane lasciando la moglie, Teresina Balbo, e i due figli Romano e Lidia. Teresina andò avanti da sola fino al 1945 quando, purtroppo, morì durante un bombardamento sulla città di Neive. Da allora la distilleria continuò a funzionare grazie al lavoro di Romano, che aveva 17 anni e Lidia di 19. La Distilleria non smise mai di produrre e i figli continuarono la distillazione con gli stessi strumenti, seguendo le indicazioni e le attenzioni che avevano ricevuto dai genitori. Oggi l’antico alambicco compie 100 anni e vogliamo festeggiare non solo una lunga storia ma anche il sacrificio di tutti coloro che si impegnarono per tenere vivo questo pezzetto di storia delle Langhe e d’Italia.”
La distilleria ha sempre dato all’arte un ruolo di primo piano, in questo periodo quali sono i progetti su cui vi state concentrando maggiormente?
“Come noto, Romano Levi divenne rapidamente conosciuto in Italia e all’estero come “il grappaiolo angelico” termine coniato da Luigi Veronelli, non solo per il suo temperamento poetico ma anche per la sua propensione a disegnare le etichette a mano ad una ad una. Romano acquisì notorietà internazionale e le sue opere furono esposte in varie mostre dell’Art Brut a Torino, Parigi e Losanna. Mantenere in vita questa storia artistica non è facile. Ma l’occasione del centenario valorizzerà non solo l’aspetto qualitativo e storico della nostra grappa, l’ultima prodotta con un alambicco a fuoco diretto, ma anche la parte artistica dell’animo di Romano Levi attraverso una serie di eventi, a Neive e ad Alba, che percorreranno la storia, la vita e l’arte che hanno sempre caratterizzato la vita di Romano e Lidia Levi.”
Di Valentina Migliaccio