Il Masaf ha cambiato idea: anche l’Italia verso la produzione di dealcolati ma solo per vini generici. Ma la produzione in distilleria non piace alla filiera vino
Si apre un fronte nuovo e per certi versi inatteso sui vini dealcolati italiani. ll Masaf – come anticipato da I Tre Bicchieri de Il Gambero Rosso nell’edizione del 12 ottobre scorso – ha cambiato idea e, dopo una rigida chiusura iniziale, ha redatto una bozza di decreto ministeriale che apre anche alla produzione italiana. Per l’Italia però si parla di possibilità di riduzione parziale o totale del tenore alcolico dei vini solo per vini senza denominazione di origine e indicazione geografica; a differenza di quanto invece fanno competitor come Spagna e Germania in applicazione della Pac per i vini low alcol (il pacchetto 2023-2027 ha dato il via libera alla dealcolizzazione totale dei vini da tavola – titolo alcolometrico inferiore a 0.5% – e alla parziale dealcolizzazione per Dop e Igp – titolo alcolometrico superiore a 0.5%).
Il ruolo delle distillerie
L’altra novità inattesa è che la bozza di decreto dice “il processo di dealcolizzazione può avvenire esclusivamente presso stabilimenti dotati di licenza di deposito fiscale per la produzione di alcol”. Tradotto la dealcolizzazione può essere praticata solo presso le distillerie e sotto il controllo dell’Agenzia delle Dogane; saranno poi le cantine ad occuparsi dell’imbottigliamento. Inoltre, l’alcol risultante dal processo di dealcolizzazione potrà essere utilizzato esclusivamente per fini industriali.
Questa novità non è piaciuta affatto ai produttori di vino perché andrebbe a favorire gli industriali degli alcolici oltre che metterebbe a rischio la tenuta microbiologica di un prodotto vulnerabile come il vino specie se senza alcol, costretto a spostamenti verso impianti di distillazione non così capillari in Italia.
Perplessità e richiamo al ripensamento è già stata espressa da Unione Italiana Vini, che inoltre ha ricordato la necessità di mettere mano a Testo Unico del Vino per poter rendere operativo il decreto. Vedremo le evoluzioni.