Con un’area dedicata alla Mixology, gli “spiritosi” saranno sempre più presenti e rappresentati con grande attenzione al pairing
Quello degli spirits è un settore che Vinitaly porta avanti ormai dal 1988, quando portava il nome di ‘Distilla, Salone della Grappa, del Brandy e dei Distillati’, assorbito ormai dal 1995 e con la nuova denominazione. Anche se marginale rispetto al vino, è un ramo dalla forte innovazione, che esalta il made in Italy in tutto il mondo.
A Vinitaly i distillati occupano la scena nell’area Mixology. Già confermata la partecipazione, dal 14 al 17 aprile 2024, di 155 produttori (tra cui Nonino, Castagner, Bonollo, Vieux Moulin, Berta, Marzadro, Tosolini, Rubinelli Vajol, Bordiga). Ma Veronafiere si aspetta di confermare i numeri dell’edizione passata, con 332 espositori. Per la 56°edizione il principale driver sarà il pairing. Spazio dunque a bartender e mixologist nell’utilizzo combinato di vino, liquori e distillati nella preparazione di cocktail innovativi. Anche perché, nel settore del fuori casa, le spiritose hanno le migliori performance.
Da non perdere due appuntamenti: il Vinitaly Design International Packaging Competition, concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione anche nelle categorie di distillati provenienti da uve e non, liquori, Vermouth e Vinitaly and The City, il fuori salone di Vinitaly che porta nel centro storico eventi, degustazioni ed aree dedicate, anticipando di qualche giorno, dal 12 al 15 aprile.
Per la 56°edizione della Fiera di Verona il principale driver sarà il pairing. Spazio a bartender e mixologist all’utilizzo combinato di vino, liquori e distillati